Researcher reviewing data on his computer screen

Come funziona il test T-SPOT.TB

1 piccola provetta. 1 milione di modi per trovare la verità.2

La risposta immunitaria all’infezione da Mycobacterium tuberculosis (MTB) è mediata prevalentemente dall’attivazione dei linfociti T. Nel quadro di questa risposta, i linfociti T vengono sensibilizzati agli antigeni per MTB e i linfociti T effettori attivati, sia CD4 sia CD8, producono la citochina interferone gamma quando stimolati da tali antigeni. Il test T-SPOT.TB utilizza la tecnologia T-SPOT, una versione modificata della metodologia del dosaggio immuno-assorbente legato a un enzima (ELISPOT) per il conteggio dei linfociti T sensibilizzati a M. tuberculosis, catturandol’interferone gamma in prossimità dei linfociti T CD4 e CD8 dai quali viene secreto. .2

Per un test che ricerca segni di infezione da TB utilizzando i linfociti T, è fondamentale quante cellule T si   includono. A differenza di altri test, il T-SPOT.TB ne utilizza ogni volta lo stesso numero. Un gran numero: 250.000 cellule per pozzetto, quattro pozzetti per test.2  Un milione di indicatori di infezione: un momento diverità per la TB.


I principi del test T-SPOT.TB:

Tecnologia del test T-SPOT.TB

Fase 1

Con una flebotomia di routine e una provetta standard si effettua il prelievo di un campione di sangue, dal quale viene isolato un sottogruppo di globuli bianchi, noti come cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC). Le cellule vengono lavate, contate e normalizzate per creare una sospensione di cellule standard.

Tecnologia del test T-SPOT.TB

Fase 2

Nelle apposite piastre viene inserito un numero standard di cellule, poi stimolato con antigeni specifici per la TB, ESAT-6 e CFP10. Le cellule che rispondono a questi antigeni rilasciano interferone gamma.

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Fase 3

Gli anticorpi per l’interferone gamma vengono utilizzati per catturare direttamente l’interferone gamma non appena viene rilasciato dalle cellule. Viene poi aggiunto un anticorpo marcato con l’enzima secondario, che si lega all’interferone gamma catturato.

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Fase 4

A questo punto si aggiunge un reagente di rilevamento che crea una reazione con l’anticorpo marcato con l’enzima secondario. Questa reazione produce delle macchie, che indicano la posizione di rilascio dell’interferone gamma. Infine le macchie vengono contate.


Ora tutto questo può essere automatizzato. Migliora l’efficienza del flusso di lavoro, riduci i tempi di intervento dell’operatore e semplifica le SOP con le soluzioni di automazione modulare più adatte alle tue esigenze.

È possibile automatizzare le fasi di manipolazione dei liquidi del processo di sviluppo delle piastre
Ogni risultato deve essere convalidato singolarmente prima della refertazione


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T-SPOT.TB

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